Think Adhesive Journal

“Cementi Self-Adhesive”

Dr.ssa Sara Colasanto

Quando l’adesione è semplice, rapida ed efficace

L’applicazione di corone, ponti, perni o intarsi è divenuta una pratica pressoché quotidiana e spesso ci chiediamo se il cemento che abbiamo scelto sia corretto e in grado di garantire il successo del nostro lavoro.

Certo è che negli ultimi anni, per motivi sia estetici che funzionali, è notevolmente aumentata la richiesta di restaurativa indiretta che richiede, anche se per interventi minimali, una cementazione accurata e duratura.

Ormai sappiamo che il successo clinico in questo tipo di metodica dipende anche dal tipo di cemento utilizzato. Esso infatti, condiziona la ritenzione del restauro, assicura il sigillo marginale ed è in grado di aumentare la resistenza meccanica del complesso dente-restauro.

 

“Il successo clinico della restaurativa indiretta dipende anche dal tipo di cemento utilizzato”

I cementi auto-adesivi o self-adhesive si distinguono dai cementi adesivi multistep per la loro composizione chimica e per altre peculiari caratteristiche.

I cementi self adhesive sono adatti a tutti i lavori indiretti, compresi ponti, abutment, maryland e perni endocanalari.

La loro applicazione   è semplice e rapida: occorre un unico materiale e non e’ necessario l’uso della diga di gomma. Essi infatti sono indicati, in tutte le situazioni in cui diventa difficile isolare il campo poiché tollerano l’umidità dell’ambiente.

Un tempo si pensava che fossero paragonabili ai cementi vetroionomerici, ma negli ultimi anni, numerosi studi hanno dimostrato che essi creano un’adesione piuttosto simile a quella dei cementi adesivi e comunque decisamente superiore rispetto ai cementi non adesivi tradizionali.

Inoltre offrono altri vantaggi come la facilità di applicazione che risulta essere meno operatore-dipendente e la riduzione del tempo di lavoro perché necessitano di un unico passaggio.

 In definitiva, capacità di adesione, facilità e rapidità nell’applicazione rendono i cementi self-adhesive un ottimo aiuto nella pratica quotidiana.

“Inoltre offrono altri vantaggi come la facilità di applicazione che risulta essere meno operatore-dipendente e la riduzione del tempo di lavoro perché necessitano di un unico passaggio”.

Ma come avviene, il legame dei cementi self-adhesive al tessuto dentale e alla struttura protesica?

Adesione al tessuto dentale

La matrice organica dei cementi self-adhesive contiene un monomero multifunzionale in grado di creare un’infiltrazione e una demineralizzazione del tessuto dentario.

Il monomero varia in relazione al tipo di cemento (fig.1)

Ecco un breve elenco dei monomeri funzionali presenti nei principali cementi self-adhesive: tab.1

 

Il gruppo funzionale fosforico reagisce con l’umidità liberando ioni H+, che creano un ambiente acido, con pH compreso tra 2.0 e 2.7; con tale acidità si attua una debole demineralizzazione superficiale dei cristalli di idrossiapatite.

L’adesione, quindi, non e’ dovuta alla formazione di uno strato ibrido ma di un legame chimico tra il Ca2+ dei cristalli di idrossiapatite e il gruppo fosforico PO4- del monomero, che porta alla formazione di sale di calcio fosfato.

L’applicazione del cemento avviene quindi sullo smear layer non rimosso e questo può determinare come vantaggio la riduzione della sensibilità post operatoria.  Il legame di questi cementi riguarda solo la superficie del dente anche perché essi hanno un’alta viscosità e non penetrano in profondità nei tubuli dentinali.

Il grande vantaggio di questi cementi è che sono meno sensibili all’umidita’ anzi, è dimostrato che durante il loro utilizzo l’adesione migliora in presenza del substrato dentale non completamente asciutto.

Adesione alla ceramica e al metallo

I cementi self-adhesive sono particolarmente indicati nella cementazione di corone in zirconia. Il gruppo fosforico del cemento reagisce con l’ossigeno dell’ossido di zirconio, creando un legame stabile. In particolare l’adesione con la zirconia sabbiata è paragonabile a quella dei cementi adesivi tradizionali.

Anche l’adesione ai metalli è buona e superiore a quella dei cementi tradizionali vetroionomerici o a base di ossifostato di zinco.

L’adesione al tessuto dentario e in particolare allo smalto seppur buona, risulta invece inferiore a quella dei cementi adesivi.

In conclusione, i cementi self-adhesive sono cementi di facile utilizzo, raccomandati quando non è possibile isolare perfettamente il campo, in particolare nei seguenti casi:

  • Margini di preparazione sottogengivali
  • Preparazioni verticali
  • Corone e ponti in zirconia
  • Abutment in titanio

Nei casi di preparazioni parziali o cementazione su smalto, come le faccette, sono ancora da preferire i cementi adesivi tradizionali.

Passaggi Clinici

  1. Pulire la superficie della preparazione con spazzolino e pomice
  2. Provare il restauro da cementare
  3. Sabbiare il manufatto in zirconia con polvere di allumina 50 micron, 0.2 MPa, pulizia in ultrasuoni e asciugare
  4. Mordenzare con acido fluoridrico per 20 secondi il manufatto in disilicato di litio, pulizia in ultrasuoni e asciugare
  5. Applicare il cemento nel restauro
  6. Posizionare il restauro con una leggera pressione durante la cementazione
  7. Polimerizzare per qualche secondo (2-4 secondi)
  8. Togliere gli eccessi di cemento
  9. Continuare a polimerizzare su ogni superficie del restauro per 5 minuti

BIBLIOGRAFIA

  1. Mazzitelli et al. Effect of simulated pulpal pressure on self adhesive cements bonding to dentin. Dental Materials 2008;24:1156-1163
  2. Guzzi et al. Nanoleakage and internal adaptation of zirconia and lithium disilicato single crowns with feather edge preparation. J Osseointegr 2017;9(2):250-62
  3. Abad-Coronel et al. Adhesive system used in indirect restorations cementation: review of the literature. Dent.J.2019;7(3)71
  4. Ferracane at al. Self-adhesive resin cements-chemistry, properties and clinical considerations. Journal of oral rehabilitation 2011;38:295-314
  5. Mazzitelli et al. Denton treatment effects on the bonding performance of self-adhesive resin cements. Eur J Oral Sci 2010;118:80-86
  6. Carrilho et al. 10-MDP based dental adhesives: adhesive interface characterization and adhesive stability-a systematic review. Materials 2019;12:790-801

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